Vediamo da vicino come sono le insalate in busta. I reparti dedicati al fresco dei supermercati sono invasi da ogni tipo di insalata pronta per essere consumata. Già lavata, tagliata, imbustata all’apparenza bellissima e croccante. Alla sola vista viene voglia di comprarla e di dedicarsi a uno stile corretto. Ma quale mistero si cela tra le foglie.
Perché questo prodotto è sempre più presente sulle nostre tavole? Sarà la pigrizia di avere un contorno pronto. Sarà il gusto di avere ogni volta una misticanza diversa da provare. Ma, se ci si ferma a riflettere, la magia scompare e si torna alla realtà.
La realtà ci fa notare che questi prodotti confezionati costano almeno il 50% in più rispetto al prodotto non lavorato. Allora perché si preferisce un prodotto così caro? Vediamo insieme i motivi.
Proviamo a guardare con attenzione come vengono lavorate le insalate in busta:
Le verdure sono raccolte ed imbustate in poco tempo. Sinonimo di qualità, certo. Ma anche di una imponente macchina di produzione e distribuzione. Immaginiamo una linea industriale con foglie e foglioline passate al setaccio, tagliate, lavate, miscelate e imbustate. E non è finita.
Le insalate in busta sono poi trasportate in celle frigorifere, che devono tenere la temperatura costante, spostate nei camion refrigerati, percorrono centinaia di km per arrivare al negozio e da lì ancora in celle frigorifere e poi a casa. Che fatica, ma almeno sappiamo perché sono così care.
Se osserviamo con attenzione la confezione, troviamo scritto che è pronta da condire, ma studi recenti hanno dimostrato che l’insalata va comunque lavata prima, è comunque una questione di igiene. Ma addio praticità. Se poi ci concentriamo sui valori nutritivi, scopriamo che l’insalata in busta presenta fino a un 50% in meno del potere antiossidante per la perdita di vitamina C e polifenoli. Questo è dovuto principalmente al fatto che è stata già tagliata.
Da quando nasce la fogliolina al momento in cui viene consumata, questo tipo di insalata ha un impatto ambientale incredibile. E meno male che è una semplice insalata! Acqua, energia elettrica, gasolio, un quantitativo di emissioni di CO2 impensabile per un prodotto che richiama la natura e la freschezza. Che senso ha?
Sarà poco chic, ma la lattuga del mercato è fresca, buona e ha il miglior rapporto qualità prezzo del momento. Se proprio non si riesce a rinunciare al gusto croccante, il trucco è lavarla con acqua e ghiaccio. E come sempre la scelta finale spetta a noi.